Al giorno d’oggi, le coperture per tetti spaziano lungo una vasta gamma di materiali – alcuni tradizionali, altri di recente tecnologia – e si adattano alle varie architetture che le caratteristiche climatiche locali presentano. Le coperture industriali, specifiche per grandi fabbricati, riguardano prevalentemente capannoni industriali, centri commerciali e poli scolastici. Quelle civili, molto più curate anche nell’estetica, oltre che nella funzionalità, determinano spesso la caratteristica architettonica dell’ambiente in cui figurano.
Lo smaltimento dell’amianto, presente in alcune coperture datate – oltre che in tubature, camini, canne fumarie e coibentazioni varie – si rende necessario per gravi motivi di rischio per la salute.
Le coperture più comuni e quelle più belle
Il nostro Bel Paese presenta una grande diversificazione di stili architettonici, dovuta a fattori ambientali e storici. Così, potremo ammirare le coperture in legno delle località montane in scandole multistrato di rovere o di larice; quelle in coppi di argilla, dal color brunastro al rosso aguzzo dei tetti cittadini; quelli in acciaio preverniciato, in alluminio goffrato, o in pregiato rame. Oltre all’aspetto estetico, le varie coperture rispondono anche e soprattutto a criteri di coibentazione termoacustica e devono essere ventilate, onde favorire il ricambio d’aria e prevenire umidità e muffe.
Lo smaltimento dell’amianto
I tetti in cemento-amianto, comunemente detti Eternit, rientrano nella norma dello smaltimento dell’amianto.
Al momento non è ancora obbligatorio rimuoverli se in buone condizioni: la pericolosità infatti si manifesta solo in caso di rilascio di fibre, dovuto a sbriciolamento, che rende necessario lo smaltimento dell’amianto. Le Asl monitorizzano la situazione caso per caso, e i proprietari possono scegliere fra la rimozione e smaltimento dell’amianto, l’incapsulamento – consistente in una pellicola di protezione ricoprente – o il confinamento, dietro un muro protettivo. Lo smaltimento dell’amianto rappresenta la soluzione più onerosa ma anche quella definitiva.